Bielorussia e Kazakistan: andiamo verso est?

Mentre i nostri partner storici, gli USA, ripensano al loro modo di impostare i rapporti con le altre nazioni, Stati finora marginali nei rapporti economici con il mondo occidentale si affacciano sulla scena mondiale e sviluppano una propria strategia per attrarre investitori stranieri.

Uno degli esempi più eclatanti, negli ultimi mesi, è stato Cuba: a lungo un Paese “chiuso” per i commerci internazionali, ha cominciato da qualche anno ad aprirsi e, nel corso del 2016 con l’apertura reciproca con gli USA, ha imboccato una nuova strada che porterà a grandi sviluppi. Una nazione di oltre 11 milioni di abitanti finora privi di quanto noi riteniamo “normale” rappresenta un mercato molto, molto interessante. Per chi? Per le aziende americane in primis: così vicine geograficamente e con una buona colonia di espatriati ormai residenti negli USA, le due nazioni avranno probabilmente rapporti economici molto stretti.

 

Anche per noi Europei ed Italiani, comunque, si presentano nuove opportunità per certi versi simili a questa: in particolare molti Stati dell’ex area sovietica si sono ormai da qualche anno avviati verso nuovi modelli economici e sociali, aprendosi progressivamente al commercio con l’estero.

Due di questi in particolare hanno fatto recentemente un ulteriore passo nella direzione di facilitare lo sviluppo di rapporti con le imprese internazionali: Bielorussia e Kazakistan hanno infatti reso più facile l’ingresso degli stranieri eliminando, per soggiorni di un periodo determinato, l’obbligo del visto. Un piccolo passo formale, che facilita molto la possibilità di iniziare e coltivare relazioni di affari.

Certo, non sono ancora mercati grandi, ricchi ed attraenti come quelli del “mondo occidentale”: offrono però la grande opportunità di essere:

  • Comunque interessanti in quanto a dimensioni e prospettive future;
  • Fortemente orientati alla crescita ed allo sviluppo economico, con infrastrutture da potenziare o ammodernare;
  • Poco presidiati dalla concorrenza internazionale, che li ha finora messi in secondo piano rispetto ad altri Paesi.

Un paio di informazioni su queste due Nazioni:

  • La Bielorussia, collocata al centro dell’Europa settentrionale, ha oltre 10 milioni di abitanti, 5 città principali (la capitale Minsk, poi Vitebsk, Mogilyov, Gomel, Brest). È un punto nevralgico per i trasporti e per servire i Paesi confinanti. Ai tempi dell’Unione Sovietica era il “banco di lavoro” dell’URSS, e ciò ha portato allo sviluppo di molte imprese hi-tech e industriali, con una infrastruttura eccellente e una mentalità dei lavoratori molto aperta;
  • Il Kazakistan, con oltre 18 milioni di abitanti, è molto forte nel settore Oil&Gas con due città che si basano su questo comparto: Aktau e Atyrau. Membro del WTO dal 2015. Il suolo è ricco di materie prime: è il 13° Paese al mondo in quanto a riserve di petrolio ed il 14° per il gas. Inoltre vi sono miniere per l’estrazione di ben 99 elementi della “tavola periodica”, ed ha terre molto fertili nella sua area settentrionale.

 

Attualmente l’Italia esporta oltre 400 milioni di euro verso la Bielorussia, ed importa circa 100 milioni, con un calo negli ultimi 2 anni. Con una quota del 2,8% nell’interscambio totale, siamo l’8° Paese nei rapporti commerciali con questa nazione. Vi opera un numero ridotto ma crescente di nostre imprese: oltre 200, prevalentemente piccole e medie.

Perché investire in Bielorussia? Per via di:

  • Il Paese ha un potenziale ancora parzialmente inesplorato;
  • È membro della UEE - Unione Economica Eurasiatica con Russia, Kazakhstan, Armenia e Kirghizistan: 182 milioni di persone!;
  • Offre manodopera qualificata a costi contenuti;
  • Il prodotto italiano gode di ottima attrattività;
  • Esistono alcune aree di particolare interesse: il Distretto Industriale italiano di Brest, e le Zone Economiche Speciali e Partnership Pubblico-Private;
  • È un centro nevralgico per i trasporti verso i Paesi confinanti: Russia, Polonia, Lituania, Ucraina. Mercati che, messi assieme, assommano a 231 milioni di abitanti!

 

Per ciò che riguarda il Kazakistan, esportiamo per circa 800 milioni (7° Paese europeo) ed importiamo oltre 2 miliardi di euro (3° Paese Europeo). Esportiamo principalmente abbigliamento e pelletteria, macchinari e beni strumentali e prodotti metallurgici. Importanti aziende del nostro Paese hanno siglato accordi nei settori alimentare (grano e pomodoro) oltre che per lo sfruttamento delle risorse petrolifere.

Perché investire qui? Per via di:

  • Le ingenti risorse naturali disponibili;
  • La posizione favorevole e l’appartenenza alla Unione Euroasiatica con Russia, Bielorussia, Armenia e Kyrgyzstan ed i loro 182 milioni di abitanti;
  • I programmi di sviluppo industriale e d'innovazione tecnologica, ed i rapporti favorevoli con il nostro Paese;
  • La forte ricerca di investimenti esteri;
  • L’opportunità per i nostri prodotti ad alto valore aggiunto.

 

Con queste prospettive, sarebbe un errore non valutare ed organizzarsi per cogliere le opportunità di queste nazioni: farlo però richiede tempo, metodo ed investimenti.

Un partner in loco aiuta a muoversi in modo razionale, rapido e economico. Aiuta a ridurre ogni costo legato alla inesperienza, alla mancanza di conoscenze e soprattutto di inserimento nel contesto economico locale.

Il GRUPPO SCHNEIDER, di cui siamo rappresentanti per l’Italia, ha sedi sia a Minsk sia ad Astana. E’ un “one-stop-partner” per le imprese italiane interessate a valutare, organizzarsi, vendere, radicarsi e crescere in questi mercati (oltre che in Russia, Polonia, Ucraina e Germania).

 

Contattateci per avere maggiori informazioni, e per conoscere le date degli eventi che organizziamo periodicamente per aggiornare le imprese Italiane sulle opportunità nei Paesi ove siamo presenti.

 

E se voleste fare subito un viaggio verso Bielorussia e Kazakistan, approfittando dell’eliminazione dell’obbligo di visto, richiedeteci la prima, rapida informativa su tempi e modi concessi dalle leggi locali!

 

A presto!!

 

Luca Orselli