La ricetta per un team efficace

Persone quanto basta, obiettivi ben maturati, molta comunicazione, un pizzico di motivazione…mescolare bene e dare tempo!

 

Mi chiama un amico per raccontarmi che stanno ristrutturando l’azienda, tra le altre cose verrà creata una nuova squadra per gestire l’area d’affari più importante dal punto di vista del fatturato ma soprattutto del profitto.

 

Stiamo definendo le persone, ne abbiamo molte di valore, a cosa devo stare attento per avere un team che garantisca prestazioni adeguate?

Domanda molto intrigante nel tempo delle connessioni e delle interdipendenze, direi che la prima cosa a cui pensare è il numero di componenti, non c’è una regola fissa ma dieci sembra essere davvero un limite invalicabile, meglio fermarsi prima per non avere spettatori anziché protagonisti.

Poi non devono essere uguali, competenze complementari arricchiscono e la diversità in generale consente di avere punti di vista e approcci differenziati, tutti noi tendiamo a riunirci coi nostri simili quindi questo è un ingrediente da introdurre con attenzione ma anche con determinazione.

L’impegno verso uno scopo comune è il cuore della squadra, impegno è molto di più di un desiderio o di un accordo, richiede un ruolo attivo e consapevole e non vale solo per sé stessi ma per il collettivo. Lo scopo comune è la ragione di esistere del team ed è qualcosa che non può essere raggiunto da individui che operino separatamente: la sua definizione è una sorta di atto costitutivo, deve essere chiaro ed è la base della motivazione di tutti.

Uno scopo che non si traduca in obiettivi comuni specifici, misurabili e realizzabili non esiste, rimane una aspirazione astratta, quindi vanno definiti con cura: ma ciò non basta, devono essere qualcosa di più e di diverso dalla somma di obiettivi individuali, devono poter essere raggiunti dalla squadra che lavora insieme. Una distinzione decisiva è quella tra obiettivi comuni ed obiettivi in comune: avere tutti lo stesso obiettivo individuale non significa avere un obiettivo comune o “di squadra”, l’esistenza del team si misura davvero quando un membro è chiamato a rinunciare ad un proprio risultato in favore del bene collettivo.

Scopo ed obiettivi comuni tuttavia non sono sufficienti, bisogna anche decidere come lavorare insieme, l’ approccio deve essere condiviso ed include principi, processi e protocolli con una responsabilità reciprocamente condivisa tra tutti. Ognuno deve farsi carico di svolgere i propri compiti ma anche di chiedere conto ai colleghi dei loro, il quieto vivere distrugge i team.

 

Enrico mi sembra tutto chiaro fin qui cos’altro serve?”

In una squadra ci sono anche l’energia e le emozioni, servono quindi riunioni efficaci e una comunicazione attenta.

Buone decisioni tengono alto il morale, la condivisione facilita l’allineamento di tutti ed il benessere, direi anche il buonumore nell’affrontare insieme le sfide dentro e fuori dal team. Ogni membro, infatti, lo rappresenta in tutti gli ambiti in cui opera, comitati, associazioni di categoria, partner dell’azienda e le relazioni con tutti questi stakeholder sono decisive per il successo. Un membro è importante anche quando rappresenta la squadra in altri ambiti.

Infine, l’elemento a volte trascurato, lo sviluppo e l’apprendimento. I team che funzionano generano crescita sia degli individui, sia delle capacità collettive, ma sono anche un potente collante ed elemento di motivazione, si genera un buon clima che innesta una spirale virtuosa risultati-apprendimento-soddisfazione.

 

Mi hai fornito addirittura un decalogo Enrico, però mi sembra che non ci basterà nominare le persone, fare un ordine di servizio ed annunciare la nuova struttura. Dovremo lavorare con il team per farlo diventare tale, ci vorrà tempo e dovremo anche creare le condizioni di contesto favorevoli”.

Il mio amico, manager di successo in un’azienda di successo, ha ragione e non lo dico solo io ma anche il professor Peter Hawkings che ha dedicato alla ricerca molti anni della sua attività racchiusa nel libro "Leadership Team Coaching", una vera e propria Bibbia per chi desidera costruire team ad alte prestazioni.

 

Questo colloquio e queste considerazioni sono uno dei casi più recenti in cui siamo stati chiamati ad affrontare il tema del contributo delle persone alla generazione dei risultati aziendali. Spesso si deve intervenire sulle persone, talvolta invece le cause sono organizzative e coinvolgono i processi di lavoro o l'esercizio della leadership: frequentemente la soluzione va cercata sia nelle persone sia nei processi aziendali.

Per migliorare i risultati è necessario definire interventi specifici per individuare e risolvere le cause della situazione. Interveniamo sui gruppi di lavoro con il nostro approccio La squadra efficace, con il programma Sestante agiamo più profondamente sulle persone e sulle loro modalità di lavoro: quando poi si gestiscono progetti per l'innovazione di prodotto/servizio o organizzativa, la metodologia Scrum fornisce contributi decisivi per garantire le migliori condizioni di lavoro. In questo caso moduli e-learning o di formazione blended (Scrum-Mania) aiutano a fornire a tutti le migliori competenze.

Contattateci per confrontarci sulla vostra, specifica realtà e verificare come possiamo contribuire al miglioramento dei vostri risultati.

 

Enrico Perversi

 

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su La Rivista, mensile della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera. Chi volesse, può consultarlo in originale on-line.

Lo riproponiamo, in considerazione del fatto che l’efficacia del lavoro di squadra è alla base dei nostri programmi di intervento La squadra efficace e  Sestante, ed è altresì uno degli importanti risultati che si ottengono adottando la metodologia di project management Scrum, che proponiamo con appositi moduli e-learning e con il programma blended Scrum-Mania.