Macchinari e attrezzature: il mercato Russo e dell’area CIS

L'industria dei macchinari e delle attrezzature in Russia e negli Stati CIS (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Uzbekistan) sta crescendo sulla spinta di tre fattori separati: risorse naturali, sanzioni e politica EAEU (Euro Asiatic Economic Union). 

  • I Paesi dell’area CIS sono ricchi di risorse naturali, in particolare petrolio e metalli, che contribuiscono in modo significativo al loro PIL. Queste industrie dipendono fortemente dalla tecnologia e dalle attrezzature specializzate necessarie per l'estrazione delle risorse, la maggior parte delle quali è prodotta all'estero.
  • L'imposizione di sanzioni alla Russia, di gran lunga l'economia più grande e sviluppata del blocco, ha influenzato negativamente l'industria dei macchinari e delle attrezzature attraverso i divieti posti sulle attrezzature a doppio uso, sulle attrezzature energetiche e sui finanziamenti.
  • Data la necessità di attrezzature straniere e i problemi geopolitici per acquisirle, la politica EAEU si è concentrata sul sostituire le importazioni, sul migliorare l'innovazione e sullo sviluppare nuovi poli di produzione ad alta tecnologia. 

 

Il risultato di tutto ciò è un'attraente combinazione di domanda e incentivi statali per investitori e produttori stranieri.

Lo SCHNEIDER GROUP (che rappresentiamo in Italia) può aiutare le aziende interessate ad entrare nei mercati CIS ed EAEU o localizzarvi la loro produzione così da trarre vantaggio dalle persistenti opportunità nel settore dei macchinari e delle attrezzature.

Di seguito il sunto dei risultati di una ricerca svolta recentemente su questo mercato nei Paesi che seguiamo.

 

L’industria dei macchinari è il settore principale della produzione industriale in Russia, Bielorussia ed Ucraina. La situazione è diversa in Kazakhstan, Armenia, e Uzbekistan, ove i macchinari rappresentano rispettivamente il 5°, 6° e 7° segmento della produzione industriale.

I principali acquirenti dei macchinari prodotti da questo settore sono prevalentemente le industrie carbonifere e petrolifere, metallurgiche e alimentari, assieme alle industrie chimiche in Bielorussia e produttori di pellami in Uzbekistan.

Il Governo Russo continua a sostenere la politica di sostituzione delle importazioni (import substitution) ed offre incentivi agli investitori che vogliono localizzarsi in questo Paesi (con i cosiddetti SPIKs, ovvero Special Investment Contracts).

Il supporto statale è comunque presente, a livelli diversi, in tutti gli stati analizzati.

La nostra ricerca mostra che il principale fornitore dei macchinari importati da Russia, Ucraina, Kazakhstan ed Armenia è la Cina. Nel caso di Bielorussia ed Uzbekistan, le importazioni provengono principalmente dalla Russia. Solo in pochi casi l'Italia è uno dei principali fornitori: data la riconosciuta qualità dei nostri prodotti, ciò è probabilmente da ascriversi più che altro ad una scarsa focalizzazione delle nostre imprese su questi mercati

Le autorità governative riconoscono che l’Industria 4.0 è il futuro per la produzione, e può portare ulteriore efficienza, trasparenza e produttività: questo porta a decisioni di strategia industriale che comprendono e supporti ed incentivi statali tra i quali budget straordinari per programmi di investimento e opportunità di finanziamento per progetti che comprendano soluzioni innovative digitali e tecnologiche.

 

La ricerca condotta individua, Paese per Paese, non solo i più importanti mercati di sbocco in ciascun Paese per i macchinari e le attrezzature, ma anche le aziende principali acquirenti, oltre a molti altri dati interessanti per chi si occupa di questi mercati. Potete richiederci via mail, gratuitamentecopia della ricerca per meglio valutare la vostra strategia nei riguardi di questi Paesi.

 

L’opportunità quindi esiste ed è molto interessante: chi produce macchinari ed attrezzature trova in Russia e negli altri Paesi dell’area CIS dei mercati di sbocco grandi, che riconoscono la qualità dei prodotti occidentali (Italiani in particolare) ed hanno la necessità di approvvigionarsi.

Ci sono degli ostacoli da superare, tuttavia.

 

Chi è già presente con una propria struttura su questi mercati, si scontra in questi giorni con una emergenza straordinaria che porta le autorità di ciascun Paese ad adottare misure urgenti, che spesso bloccano la mobilità del personale.

Il crollo del prezzo del petrolio e del rublo crea poi una situazione particolare, riducendo da un lato il potere d’acquisto ma rendendo più appetibili gli investimenti con capitale estero.

Chi invece ancora non vende o lo fa tramite distributori, ne vede le difficoltà e spesso decide di attendere una schiarita prima di valutare strategie di espansione.

 

Con oltre 20 anni di presenza ed una struttura di 500 professionisti in questi mercati, lo SCHNEIDER GROUP ha competenze ed esperienze per aiutare aziende di qualsiasi dimensione a definire e realizzare una strategia efficace per entrare e svilupparsi in queste nazioni, offrendo supporto commerciale, fiscale, legale, doganale e così via.

Stiamo aiutando sia imprese che entrano per la prima volta in questi Paesi, sia quelle che individuano le opportunità di localizzare sfruttando gli incentivi esistenti.

 

Se volete avere copia dell’analisi completa, o maggiori informazioni su come potremmo aiutarvi a capire le opportunità per la vostra azienda, definendo i passi necessari per coglierle, non avete che da contattarmi!

 

Sarà un piacere parlarne con voi! 

 

Luca Orselli