Mindfulness: vivere meglio, lavorare meglio

Consapevolezza senza giudizio. Di che cosa si tratta? Perché appaiono sempre più spesso articoli sui grandi quotidiani? Perché è utile in azienda?

 

Già in un articolo del luglio 2014 sul Sole24ore, l’autorevole quotidiano economico di Confindustria, venivano elencati sei buoni motivi per adottare la pratica della meditazione ed averne vantaggi concreti al lavoro; da allora, sempre più spesso la stampa tratta questo argomento, con argomentazioni simili.

  1. Il primo di questi vantaggi risiede nella capacità di concentrazione che la pratica della meditazione permette di sviluppare migliorando l’attenzione alle priorità e all’efficacia senza dispersioni.
  2. Segue poi l’apertura mentale verso nuove idee trovando nuove soluzioni ai problemi e in questo caso ci sono ricerche di neuroscienziati che certificano questo sviluppo del pensiero creativo.
  3. Il terzo supporto decisivo risiede nella comunicazione: si sviluppano le capacità di ascolto con un evidente miglioramento anche della chiarezza comunicativa che permette di evitare le incomprensioni.
  4. Al quarto posto troviamo poi la capacità di gestire le emozioni, si pensi, ad esempio, come può essere di grande aiuto sul posto di lavoro reagire in modo consapevole a frustrazione, rabbia, amarezza o delusione.
  5. Il quinto elemento è l’aumento di capacità di memoria lavorativa che è stato misurato nel 2010 attraverso uno studio su un gruppo di militari americani sottoposti ad una situazione di stress. La loro memoria aumentò mentre quella di un gruppo che non meditava diminuì.
  6. Infine abbiamo l’empatia che, se presente tra colleghi o tra superiori e sottoposti, aiuta ad evitare un gran numero di situazioni lavorative altamente conflittuali e stressanti  grazie alla disponibilità ed alla comprensione dei sentimenti altrui.

Sembra quindi un toccasana e non solo in ambito professionale, ma di che cosa si tratta? La mindfulness è una tecnica definita da Jon Kabat-Zinn e basata sulla meditazione di origine buddista, l’autore stesso la definisce un addestramento a vivere consapevolmente rivolgendo deliberatamente l’attenzione a cose che normalmente ignoriamo, prestando attenzione al momento presente intenzionalmente e senza giudicare. 

Jon Kabat-Zinn è un medico statunitense, fondatore e direttore della Clinica per la riduzione dello stress dell’Università del Massachusetts, che ha elaborato un programma di otto settimane che è stato trasferito dagli ambiti più propriamente clinici per il trattamento del dolore alle aziende. Non vi è nulla di esoterico in queste tecniche, nulla di religioso, i neuroscienziati hanno verificato mediante strumenti moderni che con otto settimane di training sulle pratiche meditative si registrano significative modificazioni dell’attività cerebrale in particolare nell’area della corteccia prefrontale sinistra.

Il mondo delle imprese ha capito il potenziale di queste tecniche a supporto dei dipendenti: lo stress che influenza anche la vita familiare, la necessità di passare dalla competizione alla collaborazione tra colleghi, una comunicazione aperta e costruttiva, l’incremento di produttività derivante dal benessere al lavoro, la responsabilità sociale,  sono i temi che hanno spinto , Apple, Deutsche Bank, Google, Nike, McKinsey, Procter & Gamble, Yahoo!, solo per citare le aziende più note,  ad avviare programmi di sviluppo della leadership e formazione alla mindfulness per i propri dipendenti.

 

Google rappresenta un caso particolare, il programma elaborato da Chade-Meng Tan, un ingegnere che ha lavorato nella ricerca, ha dato anche il titolo ad un libro, Search Inside Yourself , e ad una organizzazione non-profit  Search Inside Yourself Leadership Institute. La cultura dell’azienda è permeata di questo approccio che viene esplicitamente dichiarato essere parte dei valori della società da parte dei suoi executive. Molte aziende hanno elaborato programmi specifici partendo dall’esperienza di Google.

Ma cos’è la meditazione di cui stiamo parlando? La definizione ci viene dal libro che non a caso si apre con una citazione di Marco Aurelio: “guardati dentro, è lì che si trova la fonte di ogni bene”: Non c’è niente di misterioso nella meditazione, si tratta solo di training mentale". La definizione scientifica di meditazione secondo Julie Brefczynski-Lewis è “una serie di esercizi per il training mentale studiati per familiarizzare chi ne fa uso con tipi specifici di processi mentali”.

La meditazione può essere considerata quindi una pratica per il benessere della nostra mente esattamente come l’esercizio fisico lo è per il nostro corpo.

Enrico Perversi                          

Questo articolo è tratto da quanto originariamente pubblicato su La Rivista, mensile della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

 

Un nostro programma di intervento nelle aziende, che abbiamo chiamato Sestante, pone la mindfulness come elemento chiave per migliorare la performance individuale. Abbiamo avuto riscontri molto concreti sulla utilità di questa pratica per aiutare chi lavora ad essere più consapevole delle situazioni ed affrontarle in modi efficaci e costruttivi. É disponibile una brochure che lo illustra, scaricatela per maggiori dettagli, oppure contattateci per parlarne!