Bisogna saper scegliere

E’ sempre bello avere tante idee, progetti, obiettivi da raggiungere e cose che si vuole fare.

Non sempre però si può fare tutto contemporaneamente, anzi quasi sempre le risorse (economiche e di tempo) ci impediscono di impegnarci contemporaneamente su più fronti. Bisogna allora scegliere, darsi delle priorità: per farlo, è utile avere un metodo razionale.

Nella vita privata, in realtà, talvolta si sceglie di istinto, nella convinzione che questo sia il modo migliore per scegliere il proprio destino: ci sono anche interessanti teorie che motivano questo modo di fare. In azienda però questo non è possibile, perché la complessità e la rilevanza delle scelte da prendere esigono la valutazione di ogni dettaglio.

Ci sono quattro principali metodi per assegnare razionalmente la priorità ai nostri progetti.

  • Lo Schema di Priorità MoSCoW – trae il suo nome dalle prime lettere della frase inglese “Must have” – “Should have” – “Could have” – “Won’t have”, ovvero si “Deve” – “Dovrebbe” -  “Potrebbe” – “Non si può” avere. Questo metodo per assegnare le priorità è normalmente più efficace rispetto agli schemi più semplici. Bisogna assegnare queste etichette, in ordine decrescente, alle varie idee/obiettivi da valutare, definendo “Must have” quelle opzioni senza le quali il nostro progetto generale non avrebbe senso, mentre si definiscono “Won’t have” quegli idee che, sebbene sarebbe bello realizzare, non sono necessarie al progetto generale;
  • Il Confronto tra coppie – con questa tecnica si fa un elenco di tutte le alternative tra cui scegliere, poi ciascuna alternativa viene confrontata con ciascuna delle altre, una per volta. In ogni confronto si sceglie quale sia la più importante, e su questa base si possono classificare tutte le alternative in base alla loro importanza;
  • Il Metodo dei 100-Punti – è stato sviluppato da Dean Leffingwel e Don Widrig (2003). Consiste nel dare a ciascuna persona coinvolta nella scelta un “portafoglio” di 100 punti, da allocare alle diverse alternative in base alla importanza relativa di ciascuna. L’obiettivo è quello di dare più punti alle alternative che hanno maggior priorità. Alla fine del processo di assegnazione del punteggio, si calcola ‘ordine di priorità in base alla somma dei punteggi ottenuti da parte di tutti i votanti.
  • L’Analisi di Kano – sviluppata da Noriaki Kano (1984), richiede di classificare le varie opzioni (nel caso delle scelte per lo sviluppo di un prodotto si classificano le sue caratteristiche) in quattro categorie, in base alle preferenze di chi vota:
    • Eccitanti/Deliziose: caratteristiche nuove o di alto valore;
    • Soddisfacenti: aspetti che danno valore;
    • Insoddisfacenti: caratteristiche che danno disagio quando non sono presenti, ma che non danno particolare valore quando ci sono;
    • Indifferenti: aspetti che non hanno alcun impatto sulla soddisfazione, e che quindi vanno trascurati (o eliminate perché inutili, nella progettazione di un prodotto)

E’ interessante notare come, nel ciclo di vita di un prodotto o di una esperienza, le caratteristiche di solito scendono nella lista di classificazione con il passare del tempo: inizialmente sono eccitanti ma diventano poi scontate.

Quale fra queste tecniche è meglio utilizzare? Non esiste una regola generale, dipende dal contesto, dalla numerosità e complessità delle alternative da valutare.

 

Nei progetti Scrum, ad esempio, esistono vari momenti in cui gli Scrum Team devono assegnare priorità: nella valutazione delle User Story, ovvero quando si deve scegliere quale caratteristica del prodotto/servizio debba essere sviluppata. Ma anche a livello più alto, di valutazione del portfolio dei progetti. Certo, più si “sale” nel livello e minore è il numero di User Story con un impatto tangibile sul risultato del progetto. Ciò significa che sarà minore anche il numero di alternative cui assegnare priorità.

Quindi, ad esempio, l’analisi di Kano può mostrare il limite di non avere elementi “insoddisfacenti” o “eccitanti”. Anche il metodo MoSCoW, senza i “nice to have” o i “won’t have”, mostra i limiti.

In altre situazioni invece quando non ci sia un numero sufficientemente alto di utenti che votano, è il metodo dei 100-Punti ad avere scarso valore.

 

Anche in questo caso, “bisogna saper scegliere”!

Una formazione qualificata aiuta a farlo, ed il programma di corsi su Scrum che offriamo in modalità sia e-learning sia blended (Scrum Mania) è un valido aiuto. Le certificazioni finali danno inoltre testimonianza ed ufficialità alle competenze acquisite, contribuendo in modo importante alle prospettive di sviluppo professionale.

 

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